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Reddito di cittadinanza e Rei: analogie e differenze

Analisi tecnica del decreto sul nuovo reddito di cittadinanza e sua comparazione con il Rei, il reddito noi inclusione, varato nel 2017 dal precedente governo. eticaeconomia.it

Il Consiglio dei ministri il 17 gennaio ha approvato il decreto legge 4/2019 che, oltre a modificare le regole per il pensionamento anticipato, ha introdotto il Reddito di Cittadinanza (RdC), definito dal titolo I del decreto come una “misura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, nonché diretta a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione, alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro”.

Alla luce di questa definizione è possibile ribadire ciò che diversi studiosi hanno spesso sottolineato, ossia che l’RdC non è assimilabile alla definizione vera e propria di “Reddito di cittadinanza”, ossia “un reddito versato da una comunità politica a tutti i suoi membri su base individuale senza controllo delle risorse né esigenza di contropartite” (P. Van Parijs e Y. Vanderborght “Il reddito di base. Una proposta radicale”, Il Mulino, 2017).

A differenza di quanto stabilito con la misura governativa, la definizione teorica di “reddito di cittadinanza” fa riferimento ad un “reddito incondizionato”.

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