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F35, un rinvio sbagliato

Con 381 sì e 149 no, la Camera ha approvato la mozione di maggioranza sugli F35 che impegna il governo a non procedere a “nuove acquisizioni”. Il Parlamento tornerà ad esprimersi al termine di una indagine conoscitiva che durerà 6 mesi. Bocciata la mozione di Sel e M5S – primo firmatario Marcon – che chiedeva […]

Con 381 sì e 149 no, la Camera ha approvato la mozione di maggioranza sugli F35 che impegna il governo a non procedere a “nuove acquisizioni”. Il Parlamento tornerà ad esprimersi al termine di una indagine conoscitiva che durerà 6 mesi. Bocciata la mozione di Sel e M5S – primo firmatario Marcon – che chiedeva la cancellazione della partecipazione italiana al programma. Qui, il discorso di Giulio Marcon alla Camera nel dibattito del 26 giugno.

Gentile Presidente, signori del governo, colleghi deputati, la mozione che vi proponiamo di votare oggi chiede al governo di interrompere un inutile e costoso sistema d’arma – la costruzione di 90 cacciabombardieri F35 – che non serve al paese. Voglio ringraziare i tanti deputati di SEL, di M5S e anche diversi deputati del PD e di Scelta Civica che hanno scelto di sostenere questa mozione. Vorrei ringraziare anche i senatori di SEL, di M5S e i 18 senatori del PD guidati dal Sen. Casson che hanno presentato al Senato una mozione analoga alla nostra.

Voglio ricordare anche a qualche collega male informato che questa mozione è stata decisa prima dell’insediamento del governo Letta (addirittura la sua prima versione è del 18 marzo) e che non vogliamo mettere in difficoltà nessuno, ma solo dare risposta alla richiesta di stop agli F35 che ci viene oltre 80mila cittadini e da centinaia di associazioni e gruppi raccolti con la Campagna Taglia le Ali alle Armi nella Rete Disarmo, nella Tavola della Pace e nella campagna Sbilanciamoci.

Il programma F35 non serve alle persone che sono senza lavoro, ai lavoratori precari, alle famiglie impoverite, ai giovani.

E non serve nemmeno ad una politica estera di pace, come vuole l’articolo 11 della nostra Costituzione.

Spendere tanti miliardi di euro per dei cacciabombardieri che servono a fare la guerra, mentre invece non abbiamo i i soldi per bloccare l’aumento dell’Iva e sufficienti risorse per il lavoro, è uno schiaffo all’Italia, alle sue sofferenze.

Non è serio dire una cosa in campagna elettorale e poi una volta eletti, fare il contrario.

Lo dico con tutto rispetto.

In campagna elettorale il leader di “Italia, bene comune” Pierluigi Bersani ha detto che “le nostre priorità non sono i cacciabombardieri, ma il lavoro” e il suo concorrente alle primarie, Matteo Renzi, ha detto che non capisce perchè bisogna buttare via una dozzina di miliardi per gli F35”. Il portavoce di Scelta Civica, Andrea Olivero – a sostegno della campagna Taglia le ali alle armi – si è fatto fotografare sorridente esponendo un cartello “No F35” e persino il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi ha affermato che “gli F35 servono all’Italia a fare aerei da turismo. Io sono sempre stato contrario agli F35 e anche alle portaerei”.

Tutto questo in campagna elettorale. La politica perde credibilità quando si dice una cosa per chiedere i voti e poi dopo tre mesi se ne fa un’altra.

Sono state dette tante bugie sugli F35. Si è detto che non possiamo uscire dal programma, perchè dovremmo pagare le penali. Falso, non dobbiamo pagare nessuna penale. Si è detto che hanno un ritorno economico superiore all’investimento. Falso, il ritorno economico non supera il 20%. Si è detto che potrebbero creare più di 10mila posti di lavoro. Falso, daranno vita al massimo a 5-600 posti per lavoratori che già lavorano alla linea Eurofighter (tra parentesi: quante migliaia di posti di lavoro si potrebbero creare investendo 14 miliardi nelle piccole opere?). È stato detto che nessun paese è uscito dal programma. Falso, Canada, Olanda, Australia e Norvegia hanno rinviato, sospeso e poste dure condizioni al programma e nessuno si è stracciato le vesti. È stato detto che non abbiamo alternative. Falso, abbiamo già i Tornado, gli Harrier e gli Eurofighter, che possono essere adeguati alle nuove esigenze. È stato detto che gli F35 sono dei sistemi d’arma tecnologicamente sopraffini. Falso, basta un temporale per farli atterrare. È stato detto – come ha fatto il Presidente della Commissione Bilancio, On. Boccia – che quest’anno sugli F35 ci sono “0 di 0” euro. Falso, On. Boccia. Ci sono 500,4 milioni di euro. O lei non ha letto la nota aggiuntiva della Difesa o il governo l’ha informata male e l’ha sviata.

Vorrei poi dire in tutta amicizia e stima una cosa al capogruppo del Pd, Roberto Speranza. Nel suo discorso sulla fiducia al governo di larghe intese lei ha citato una frase di Don Lorenzo Milani: “È inutile avere le mani pulite per poi tenersele in tasca”. Io mi permetto di consigliarle di non scomodare in un modo un po’ azzardato Don Milani per giustificare la scelta di stare al governo con Berlusconi, ma di ascoltare più saggiamente le parole di Don Milani contro gli armamenti, contro le spese militari, per il rispetto delle leggi della coscienza di fronte alle scelte ingiuste dello Stato. Di sicuro Don Milani non si sarebbe mai sporcato le mani per dei cacciabombardieri, avrebbe preferito tenersele – pulite, quelle mani – in tasca.

Io dico ai colleghi deputati: ascoltate la vostra coscienza, fidatevi di ciò che sentite giusto. In certi momenti, ricordava ancora Don Milani, bisogna obbedire solo alla propria coscienza. E la vostra coscienza – se la ascoltate sinceramente – non può dirvi che è giusto spendere 14 miliardi di euro per degli aerei da guerra mentre il paese è in ginocchio. La vostra coscienza non può dirvi che degli aerei capaci di sganciare degli ordigni nucleari sono “strumenti di pace”. La vostra coscienza non può dirvi che si tratta di una scelta necessaria, quando è necessario salvare milioni italiani dalla disoccupazione e dalla povertà.

Con molti di voi ci ritroveremo a marciare alle prossime marce per la pace da Perugia ad Assisi. Ma cosa direte agli operatori di pace, ai volontari, ai boy scout, ai tanti preti di strada – a don Luigi Ciotti, ai frati di Assisi – che marceranno insieme a voi e che vi chiederanno cosa avete fatto per porre fine all’avventura degli F35, come le ultime edizioni della marcia hanno chiesto? Potete forse pensare che saranno soddisfatti quando sentiranno che il parlamento ha deciso di fare un’indagine conoscitiva che non sospende il programma F35, ma solo gli acquisti per pochi mesi?

Proprio per questo la mozione del Pd – pur essendo una timida apertura e un mezzo passo in avanti e risultato della mobilitazione pacifista di questi mesi – è insufficiente. Dopo aver rinviato le decisioni prima sull’Imu e poi quelle sull’Iva, adesso rinviate anche la decisione sugli F35. Siete il governo del rinvio.

E mentre rinviate tra 6 mesi la decisione sugli F35 rivendicate l’importanza che il parlamento possa dare il suo giudizio in base al dispositivo dell’articolo 4 della legge 244. A parte che quel dispositivo non è in grado di bloccare i programmi pluriennali ma solo le decisioni dell’anno in corso, quello che non capiamo è perchè date tanta importanza a quello che il parlamento potrà decidere tra 6 mesi, quando noi oggi siamo qui riuniti e oggi possiamo prendere una decisione. Senza aspettare i risultati di un’indagine conoscitiva che sugli F35 – dopo 4 anni di audizioni parlamentari, di approfondimenti e dossier di ogni genere – non ci aggiungerà niente di nuovo.

Cari colleghi, non nascondiamoci dietro l’ipocrisia. Anche per gli F35 vale l’adagio evangelico: sia sì il sì; sia no il no. E a questo proposito vorrei ricordare che dire no agli F35 non è solo questione di buon senso di fronte alla crisi che stiamo attraversando, ma è anche un sì ad un sistema di difesa e sicurezza fondato sulla prevenzione e la cooperazione.

Ministro Mauro, lei accusa di demagogia chi ragionevolemente e con il buon senso dice che con i soldi di un solo F35 si possono fare 80 asili nido. Ma è invece proprio lei a fare della demagogia – pelosa e farisea – quando definisce gli F35 uno strumento di pace.

Gli F35, Ministro Mauro, non sono uno strumento di pace, ma uno strumento di guerra.

Cari colleghi, se ascoltate la voce della ragionevolezza politica e di un paese in ginocchio, ma anche la voce della coscienza e del vostro cuore non potete allora dire sì agli F35 buttando dalla finestra altri 14 miliardi di euro. Quei soldi usiamoli per il paese e i cittadini. Per questo vi invitiamo a votare la nostra mozione.

il video dell’intervento: www.facebook.com/photo.php?v=173617482814055