Anche con la crisi la ricchezza aumenta, soprattutto per i più ricchi. Ma, con patrimoni meno liquidi, l’effetto sui consumi in paesi come l’Italia è modesto
Archivio | Economia e finanza
Buoni eccezionali del tesoro
A tutela del piccolo risparmio e per aumentare l’autonomia dello Stato verso la finanza internazionale, servono nuovi strumenti per il debito pubblico, i Bet
Banche 2012. N. 1: a cosa servono?
… e cosa non ha funzionato? Una guida per capire perché le banche sono troppo importanti per essere lasciate ai banchieri
Banche 2012. N. 2: che cosa farne?
L’industria bancaria non è come le altre, per la natura del rischio e per le dimensioni senza limiti. Ecco perché l’autoregolamentazione è un’illusione
Memoria e ragione dicono: mettere in dubbio il debito, relativizzare il denaro
Bisogna processare, civilmente e politicamente, più di tre decenni di storia del mondo capitalistico e la continuità delle classi dirigenti che l’hanno influenzata e diretta
Denaro-denaro-denaro: il ciclo della finanziarizzazione
Oggi tocca all’Italia seguire le richieste della Banca europea, dell’Fmi, della Commissione della UE, cioè della finanza, per scivolare lentamente in un remake aggiornato del film di Atene
La capitalizzazione delle banche
Scartate, una per una, le altre soluzioni non rimane che nazionalizzare gli istituti in crisi. Ma come fidarsi degli stati?
La crisi dell’economia del debito
Il muro del debito si erge di fronte ai ricchi paesi d’Europa e agli Usa ed è praticamente insuperabile, se si finanziano con denari pubblici le banche in stato fallimentare. Se le si nazionalizzasse, non sarebbe meglio? Si farebbe almeno chiarezza
Il miliardario Del Vecchio e la politica fiscale
Una storia di successo, l’idea di giustizia e la crisi italiana. Ovvero perché tassare i patrimoni e le successioni (e meno i redditi) è giusto, efficiente e necessario
Se gli Usa si liberano da Wall Street
Come liberare l’America dal potere di Wall Street è il progetto per un sistema finanziario che non faccia male all’economia reale, con banche più piccole, investimenti “giusti” e regole più severe