Nonostante l’ultima manovra finanziamento effettivo tagliato dall’inflazione: servirebbero 9,2 miliardi per tornare al 6,7%. Da Il Sole24Ore
L’affanno finanziario della sanità pubblica italiana è tornato in modo prepotente al centro della cronaca negli ultimi giorni. Dopo l’ultima relazione della Corte dei conti al Parlamento, che come raccontato sul Sole 24 Ore di martedì scorso ha messo in fila i dati dai quali emerge un fondo sanitario nazionale più che dimezzato rispetto a quello tedesco e di poco superiore alla metà nel confronto con la Francia, e l’appello firmato da 14 scienziati nel nome del «salvataggio della sanità pubblica», la questione ha innescato un’accesa polemica politica fra il Governo, che con la premier Meloni rivendica «la cifra record di 134 miliardi» del fondo sanitario di quest’anno, e le opposizioni, che sostengono l’esatto contrario lamentando i «tagli continui» al settore.
Una questione strutturale
Il tutto accade alla vigilia di un Documento di economia e finanza che non avrà gli strumenti per dare una risposta: anche perché la questione è strutturale, e travalica di parecchio gli spazi asfittici della politica quotidiana e del dibattito che l’accompagna.