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Landini: “Salari, pensioni..Il governo vende la Fontana di Trevi”

Una manovr a «senza coraggio e visione», che «non toglie le ragioni della nostra mobilitazione a partire dalla manifestazione di sabato» a Roma con 200 associazioni. «Indicheremo la “Via Maestra” per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso», dice il leader Cgil Maurizio Landini. Da Repubblica.

Segretario, scendete in piazza contro il governo quando la Nadef ufficializza 23,5 miliardi in tre anni di extradeficit in buona parte usato per aumentare le buste paga e tagliare le tasse?

«Il taglio del cuneo è una nostra richiesta, conquistata con il governo Draghi. Ma qui viene riconfermato quel che già c’è, non si possono vendere la stessa operazione due volte, come Totò con la Fontana di Trevi. Tra l’altro la misura non è strutturale, dura solo un altro anno. I salari devono crescere per recuperare il potere d’acquisto perso, le detrazioni non sono indicizzate all’inflazione, le pensioni sono dimenticate anzi tagliate in questi anni del 10% da una rivalutazione parziale».

Una manovra «senza coraggio e visione», che «non toglie le ragioni della nostra mobilitazione a partire dalla manifestazione di sabato» a Roma con 200 associazioni. «Indicheremo la “Via Maestra” per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso», dice il leader Cgil Maurizio Landini.

Segretario, scendete in piazza contro il governo quando la Nadef ufficializza 23,5 miliardi in tre anni di extradeficit in buona parte usato per aumentare le buste paga e tagliare le tasse?

«Il taglio del cuneo è una nostra richiesta, conquistata con il governo Draghi. Ma qui viene riconfermato quel che già c’è, non si possono vendere la stessa operazione due volte, come Totò con la Fontana di Trevi. Tra l’altro la misura non è strutturale, dura solo un altro anno. I salari devono crescere per recuperare il potere d’acquisto perso, le detrazioni non sono indicizzate all’inflazione, le pensioni sono dimenticate anzi tagliate in questi anni del 10% da una rivalutazione parziale».

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