A sei mesi dall’inizio dell’invasione russa, l’interrogativo principale è se e come il modello economico tedesco sopravviverà alla guerra del presidente russo Vladimir Putin contro l’Ucraina. Da Trasform! Italia.
A sei mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, gli effetti negativi della guerra, delle sanzioni e contro-sanzioni sono ormai evidenti in tutti in tutti i Paesi dell’Unione Europea, con un’inflazione vicina a due cifre trainata dall’aumento dei prezzi di cibo ed energia. In questo primo di due articoli iniziamo ad analizzare l’impatto che questi effetti stanno avendo sulla principale economia europea, quella tedesca. L’interrogativo principale è se e come il modello economico tedesco sopravviverà alla guerra del presidente russo Vladimir Putin contro l’Ucraina.
La scenario economico recessivo europeo
Nelle intenzioni dei Paesi dell’Unione Europea – a cominciare dalla Germania – il 2022 doveva essere l’anno del consolidamento della ripresa economica post-pandemica dopo il ritorno a tassi di crescita sostenuti nel 2021. Una sostenuta domanda di consumi post-pandemia, supportata da un’abbondante spesa pubblica (sia dei singoli Stati sia dell’Unione attraverso il programma Next Generation UE), avrebbe dovuto sostenere l’economia europea e aiutare imprese e famiglie affaticate a ritrovare un senso di normalità dopo due anni terribili. Un anno fa la maggior parte delle previsioni degli analisti economici annunciavano una crescita economica dell’economia europea vicina al 5% nel 2022.
Ma tutto è drammaticamente cambiato il 24 febbraio con l’invasione russa dell’Ucraina. La normalità è finita e la crisi sembra ora essere diventata permanente. A giugno, i volumi delle vendite al dettaglio sono diminuiti di quasi il 4% rispetto all’anno precedente, guidati da un calo del 9% registrato in Germania. I consumatori si rivolgono alle catene discount e rinunciano ai prodotti di fascia alta, passando a marchi scontati. Hanno anche iniziato a saltare alcuni acquisti.