L’audizione alla Camera: nella delega fiscale vanno indicate le coperture. Ma comunque la tassa piatta appare “irrealistico” per un paese con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica. Da Il Sole 24 ore.
«Il modello prefigurato dalla delega fiscale come punto di arrivo – un sistema ad aliquota unica insieme a una riduzione del carico fiscale – potrebbe risultare poco realistico per un paese con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica».
Il capo del Servizio assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia, Giacomo Ricotti, in audizione alla commissione finanze della Camera osserva che «comunque ne andranno attentamente valutati gli effetti redistributivi. Nelle more dell’introduzione della flat tax, l’estensione dei regimi sostitutivi potrebbe ridurre l’equità del sistema». Banca d’Italia – nell’allegato all’audizione – scrive che nel mondo su 225 Stati sovrani o territori autonomi i sistemi di tipo flat applicati nel 2023 sono in totale 23: «Dopo il 2010 è iniziata una fase di “riflusso”, che ha portato alla situazione attuale; in particolare sono passati da un sistema a unica aliquota a sistemi con una pluralità di aliquote (per lo più in numero ridotto e di livello moderato) 10 paesi europei: Albania, Andorra, Islanda, Lettonia, Lituania, Montenegro, Repubblica Ceca, Russia, Serbia e Slovacchia». La motivazione è stata, in non pochi casi, la necessità di reperire gettito, fattasi più acuta con la recessione internazionale.