Top menu

Una raccolta di firme e tante iniziative per fermare il ttip

Due gli obiettivi più immediati: attivare una pressione fortissima sui Parlamentari europei, che in queste settimane lavorano per una Risoluzione che la Commissione aspetta per accelerare il TTIP, nonostante cresca la contrarietà in tutta Europa.

ttipUn migliaio di attivisti da tutta Europa e anche dagli Usa, con cartelli e gessetti, per riempire il pavé di Bruxelles con le parole del nostro dissenso. Un gigantesco cavallo di Troia gonfiabile, per far capire che il TTIP è il cavallo di Troia per imporre gli interessi dei più forti sui diritti di tutti, espugnando quel po’ di democrazia e partecipazione che ci resta. Il 4 febbraio la Commissione europea ha ricevuto una visita a sorpresa. Affacciandosi sulla rotonda Schuman, di fronte alla loro sede istituzionale, hanno trovato a salutarli i rappresentanti delle campagne Stop TTIP di Europa e Stati Uniti, che in quegli stessi giorni si sono incontrati per concordare le prossime iniziative per bloccare le trattative.

Due gli obiettivi più immediati: attivare una pressione fortissima sui Parlamentari europei, che in queste settimane lavorano per una Risoluzione che la Commissione aspetta per accelerare il TTIP, nonostante cresca la contrarietà in tutta Europa.

Dall’ultimo testo ‘sottratto’ alla segretezza delle trattative abbiamo scoperto infatti che l’Ue vuole proporre agli Usa di avviare col TTIP una ‘cooperazione’ per rendere più simili tra i nostri Paesi non solo prodotti e servizi, ma standard di qualità, di sicurezza, leggi e regole, avendo come priorità non la protezione dei diritti e dei livelli di garanzia, ma l’abbattimento dei costi per le imprese e la facilitazione dei loro affari. L’elemento più sorprendente è che se un ‘portatore d’interesse’ (impresa, gruppo finanziario, lobby) si sentirà leso da una regola o uno standard, si dovrà aprire un tavolo per risolvere il problema, anche a livello di Stati membri. Non saranno, infatti, più gli Stati o i livelli regionali, ma per l’Europa la Commissione e per gli Usa l’Office of Information on Regulatory Affairs (contestato per opacità dalle associazioni dei consumatori) a guidare l’organismo che manderà avanti questo processo e che dovrà «prestare accurata considerazione» alle proposte delle imprese sulle regolazioni esistenti e future.

Sono passate solo poche settimane dal richiamo alla Commissione Ue dell’Ombusman (l’autorità per il buon funzionamento delle istituzioni europee), che chiedeva maggiore trasparenza e rispetto per i processi normativi esistenti. È passato ancor meno da quando la Commissaria al Commercio ha dovuto ammettere che oltre l’80% delle risposte alla consultazione online sull’opportunità di introdurre nel TTIP la possibilità per gli investitori privati di far causa a quegli Stati che imponessero regole che ne danneggiassero gli interessi, si era espressa per un secco no.

Per questo la Campagna Stop TTIP Italia ha lanciato ufficialmente sul suo sito la raccolta di firme che chiede di bloccare immediatamente i negoziati e che ha già superato quota 1 milione e 500mila no in tutta Europa. La Campagna intanto intensificherà le pressioni sui parlamentari e gli incontri pubblici preparandosi al 18 aprile, quando si celebrerà la prima giornata transatlantica di mobilitazione. Tutte le associazioni aderenti alla campagna sono invitate a dare pubblicità alla raccolta di firme, e a pensare a qualcosa di creativo per il 18 aprile. Maltrattiamo il trattato: se lo merita.

www.stop-ttip-italia.net