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Newsletter n° 668 del 2 marzo 2022

Giù le armi!

L’Ucraina e il bisogno di pacifismo

Gli Stati Uniti e la Nato nell’allargamento ad Est, cercando una forzatura a proprio beneficio, hanno in realtà dato un assist formidabile a Putin che ha potuto oggi violare la sovranità dell’Ucraina e usare la crisi per rafforzarsi al proprio interno, a danno dell’opinione pubblica democratica e all’opposizione. Ora serve una mobilitazione pacifista che sappia rilanciare l’obiettivo di un’Europa senza blocchi, dall’Atlantico agli Urali. A cominciare dalle manifestazioni di questo sabato.
Giulio Marcon

Ucraina: fermare la corsa alle armi e accogliere

La Commissione e vari stati, tra cui l’Italia, si accingono a inviare armi a Kiev per continuare una guerra che ha già fatto quasi 400 morti, 1.500 feriti e mezzo milione di profughi. Ma i cittadini vogliono fermare l’escalation e il riarmo: lo dimostrano le manifestazioni ovunque, anche in Russia.
Grazia Naletto

Salute e guerra, una lezione al contrario

La grande intuizione del dopoguerra fu l’assoluta centralità della salute di fronte a un’Europa grande ospedale da campo. Nel terzo anno del Covid-19 nel nostro paese sembra che la lezione non sia stata imparata, a vedere la legge lombarda che privilegia i privati. Mentre infuria una nuova emergenza guerra.
Nicoletta Dentico

L’invasione russa segna una svolta nell’ordine mondiale

Non è vero che dal ’45 abbiamo vissuto in pace. Ma allora l’inclusione di Germania e Giappone nel consesso mondiale raffreddò i conflitti. Invece l’umiliazione di Russia e Cina, insieme a keynesismo militare, brutali ricette di austerity e una Nato aggressiva a est hanno aggravato il quadro.
David Harvey

Il complesso militare-industriale russo controllato dallo Stato

Nell’intricato scenario della crisi tra Ucraina e Russia val la pena evidenziare il ruolo importante del complesso militare-industriale russo. Da Valori.it
Francesco Vignarca

Appello dei pacifisti tedeschi: “Giù le armi!”

“Fermare subito l’attacco. Rinunciare alla resistenza militare, la resistenza deve essere civile”. Le parole d’ordine lanciate da 150 personalità del pacifismo tedesco e 10 organizzazioni. Con la richiesta di non inviare armi e facilitare la ripresa dei negoziati.


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I ritardi Ue su chip e agroalimentare

L’Ue ha recentemente varato il progetto European Chip Act, 43 miliardi di euro per portare la produzione di chip dal 9 al 20% della produzione mondiale entro il 2030. Ma i ritardi in un mercato ormai integrato e dominato da Cina e Usa, è troppo forte. Si dovrebbe puntare sulle eccellenze. Analogamente all’agroalimentare.
Vincenzo Comito

Ecco il “conto crime”. I segreti della finanza globale

Nelle banche elvetiche si conserva il 12% del Pil mondiale. È lì, nella seconda banca del paese, Credit Suisse, nei conti cifrati protetti dal segreto bancario, che una rete di giornalisti d’inchiesta ha scoperto il connubio tra business e ogni sorta di malaffare. Ma le autorità di vigilanza dov’erano?
Alessandro Messina

Il cancro, metastasi della globalizzazione 

Il cancro uccide ogni anno 10 milioni di persone. L’incidenza è destinata ad aumentare clamorosamente. Possiamo vederlo come un indicatore di patogenesi della globalizzazione. I nuovi farmaci sono decisivi se inseriti in un sistema sanitario pubblico e universalistico, ma serve una nuova economia della cura.
Nicoletta Dentico


NELLA RETE

La doppia morale delle politiche di accoglienza di fronte alle guerre Fulvio Vassallo Paleologo. Da Adif

Il bluff dell’Ucraina «nazione inesistente» e i rischi per l’integrazione europea Francesco Strazzari. Da Domani.

Putin e gli europei uniti nel paradosso Alberto Negri. Da il manifesto.

The Ukraine crisis: how to respond? Mary Kaldor. Da Social Europe.