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Newsletter n.461 – 16 febbraio 2016

Il ricatto dell’Europa

Il vergognoso ricatto dell’Europa

La Commissione europea rimprovera Grecia e Italia di non alzare muri abbastanza alti per evitare l’ingresso dei migranti in Europa. Le fredde righe partorite dalla tecnocrazia nascondono una responsabilità politica precisa dei governi: quella di imprigionare donne uomini e bambini sotto le bombe di paesi come la Siria e di affidare i loro destini alla variabilità delle condizioni meteorologiche
di Serena Chiodo

Cronache tedesche

Nonostante i buoni risultati economici del momento, l’economia tedesca presenta in prospettiva diversi problemi politici – tra i quali quello della stabilità interna e dell’impasse della costruzione europea- e economici
di
Vincenzo Comito

La Francia tra riforme strutturali e conflitto sociale

La recente proposta di riforma del codice del lavoro, riforma cruciale su cui François Hollande ritiene di giocarsi la sua credibilità, rischia di compromettere ulteriormente l’immagine già compromessa del Partito Socialista
di Federico Bassi

Cipro, fuori dalla crisi bancaria, riparte

In Europa qualcuno ha già provato ad associare il nome di Cipro tra i casi di “brillante riuscita” di quella feroce politica di austerità che da anni inchioda l’eurozona. Ma è stato un tentativo maldestro
di Dimitri Deliolanes

Industria, il tarlo dell’innovazione

Quasi un terzo dei macchinari industriali ha più di 20 anni, e addirittura il 79% del totale degli impianti non presenta nessun tipo di integrazione con le tecnologie dell’elettronica e dell’informatica
di Daniela Palma


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Walking the line, webdoc di Re:Common

“Walking the line”, “Sul filo del rasoio” è il webdoc –prodotto da Re:Common insieme al network europeo Counter Balance e all’inglese Platform – che racconta la storia del controverso mega gasdotto che dal Mar Caspio dovrebbe portare il gas azero fino in Italia. Il suo scopo dovrebbe essere quello di rendere l’Unione europea indipendente sul piano energetico da Ucraina e Russia, ma continuando a mantenerla legata allo sfruttamento delle fonti fossili. A tutto vantaggio delle grandi multinazionali del settore: dalla BP all’italiana Snam

Europa, l’industria delle privatizzazioni

La Grecia è sicuramente  il caso più emblematico delle privatizzazioni imposte dalla Troika, ma non l’unico. Una pressione da parte degli organismi internazionali verso la privatizzazione è stata esercitata anche verso altri paesi. E così Portogallo, Italia, Spagna, Irlanda e Inghilterra hanno visto un rinnovato sforzo a privatizzare ciò che resta dei servizi pubblici. Il Report del Transnational Institute

Nella rete

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