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Appello a Gualtieri

Al Sindaco di Roma Capitale On. Roberto Gualtieri Egregio Sindaco, la nostra città, ancora oggi, custodisce centinaia di tracce del feroce colonialismo italiano, celebrato attraverso piazze, vie, viali, larghi, ponti, lapidi, busti e palazzi la cui presenza muta permette di continuare a godere del senso di superiorità imperiale di cui sono intrisi. Una vera e […]

Al Sindaco di Roma Capitale

On. Roberto Gualtieri

Egregio Sindaco,

la nostra città, ancora oggi, custodisce centinaia di tracce del feroce colonialismo italiano, celebrato attraverso piazze, vie, viali, larghi, ponti, lapidi, busti e palazzi la cui presenza muta permette di continuare a godere del senso di superiorità imperiale di cui sono intrisi.

Una vera e propria odonomastica coloniale che fa di Roma, con oltre 140 odonimi, il luogo d’Italia maggiormente connotato da quell’esperienza storica. 

Come Lei ben sa, anche per il contributo essenziale delle seconde generazioni, è sorto ovunque, nel nostro paese, un movimento di “de-colonizzazione dello sguardo” che, nelle città, chiede di assegnare un significato nuovo, veritiero e più giusto, a quelle tracce, perché oggi é impossibile continuare a vedere statue, monumenti o vie intrise di storia coloniale in modo innocente, acritico.

Un primo intervento ha portato il Consiglio Comunale di Roma Capitale, il 4 agosto 2020, ad approvare una mozione per intitolare la fermata della metro C non all’Amba Aradam – luogo di una battaglia feroce che vide l’uccisione di migliaia di etiopi per mano dell’esercito e dell’aviazione italiana con l’uso di gas tossici – ma a Giorgio Marincola, partigiano nato in Somalia, legato al Partito d’Azione e ucciso in Val di Fiemme nel maggio del 1945.

Un intervento provvidenziale ma che deve essere solo l’inizio di un lungo percorso di ripensamento sulla nostra città.

Un primo passo potrebbe consistere nel riportare, nelle targhe che indicano nella loro interezza il nome della persona, del luogo, dell’evento a cui sono intitolate, una spiegazione – in caratteri più piccoli sul margine inferiore – che faccia però riferimento agli episodi storici, in gran parte criminali, a cui l’intitolazione fa riferimento.

Le proponiamo di iniziare con un gruppo di strade coloniali che sono state luogo di crimini particolarmente efferati come le deportazioni, le fucilazioni, le impiccagioni, l’uso dei gas tossici e le stragi di civili, come Addis Abeba, Amba Aradam, Ascianghi, Endertà, Tembien, o che commemorano la perdita di soldati, omettendo le motivazioni, legate all’occupazione coloniale, come Adua fino ad arrivare ai Cinquecento dell’omonima piazza.

Ulteriori iniziative dovranno seguire, coinvolgendo la cittadinanza e, particolarmente, le comunità di afrodiscendenti storicamente presenti nel nostro territorio,

Crediamo che Roma Capitale possa cogliere, dalla sovrabbondante presenza di questa odonomastica coloniale, l’occasione per impegnarsi in una profonda riflessione sul colonialismo italiano e sulle tracce che ha lasciato ovunque nella nostra città.

Promotori dell‘appello

Silvano Falocco, Carlo Boumis, autori di “Roma Coloniale“

Emanuele Ertola, Università di Pavia, Dipartimento di Studi Umanistici

Tezeta Abraham, attrice

Marco Gisotti, giornalista, autore Wikiradio Rai-Radio3

Adesioni

Enrico Acciai, Università di Roma Tor Vergata

Yodit Estifanos Afewerki, collettivo Tezetà

Alfredo Ancora, Psichiatra transculturale Université “E. De Martino-D.Carpitella”-Paris

Cristina Anichini, editrice Le Commari

Edoardo Annucci, assessore V Municipio

Pierluigi Bardini, consigliere IV Municipio

Bruno Bonomo, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Michelangelo Borri, Università di Trieste e Udine

Giordano Bottecchia, Paris 8 – SNS

Andrea Brazzoduro, University of Oxford

Costanza Calabretta, Istituto Italiano di Studi Germanici

Niccolò Camponi, consigliere I Municipio

Giancarlo Carletti, editor casa editrice Laterza

Christian Carnevale, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Brianda Carreras, regista teatrale

Francesco Casales, Università di Pavia

Luca Castiglioni, Università degli Studi di Milano

Chiara Cavallo, editrice Focus in Africa

Francesca Cavarocchi, Università di Firenze

Lucia Ceci, Università di Roma Tor Vergata 

Emiliano Cofano, consigliere VII Municipio

Maura Cossutta, Presidente della Casa Internazionale delle Donne

Maurizio Costanza, arabista

Alma Daddario, giornalista

Vanni D’Alessio, Università di Napoli Federico II

Pietro Dalmazzo, University of Durham

Sabrina Deligia, giornalista

Tommaso Dell’Era, Università degli Studi della Tuscia

Kwanza Musi Dos Santos, collettivo Tezetà

Gabriele D’Ottavio, Università di Trento

Stefano Fabi, Ufficio Speciale Roma Capitale

Francesco Filippi, storico della mentalità

Filippo Focardi, Università di Padova

Stefano Gallo, Cnr-Ismed

Gianluca Gerli, Università per stranieri di Perugia

Andrea Giardina, Presidente della Giunta centrale per gli studi storici

Carlo Greppi, Comitato scientifico Istituto nazionale Ferruccio Parri, curatore serie Fact Checking: la Storia alla prova dei fatti della casa editrice Laterza

Danilo Grossi, Pop Idee in movimento

Paolo Innarella, musicista

Isabella Insolvibile, Fondazione Museo della Shoah – Roma

Nicola Labanca, Università di Siena

Denise Lancia, assessora X Municipio

Sante Lesti, Scuola Normale Superiore di Pisa

Sonia Lima Moraes, OMCVI – Associazione Donne Capoverdiane in Italia

Jacopo Lorenzini, Università di Macerata

Chiara Lucrezio Monticelli, Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società dell’Università di Roma Tor Vergata

Marianna Lunardini, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Elio Manti, economista

Elena Maraviglia, collettivo Tezetà

Toni Maraini, scrittrice, storica dell’arte ed etnologa

Giulio Marcon, saggista, Sbilanciamoci!

Gianmarco Mancosu, Università di Cagliari e Università di Sassari

Arturo Marzano, Università di Pisa

Filippo Masina, Università di Siena

Gabriele Montalbano, Università di Bologna

Antonella Napoli, direttore responsabile di Focus in Africa

Simone Neri Serneri, Università di Firenze

Luca Nigro, Scuola Normale Superiore di Pisa

Serge Noiret, a nome del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana di Public History

Marco Palla, storico

Raffaello Pannacci, Università degli Studi di Perugia

Silvana Patriarca, Fordham University

Roberta Pergher, Indiana University

Paolo Pezzino, Presidente Istituto nazionale “Ferruccio Parri“ – rete degli istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea

Marina Pierlorenzi, vicepresidente ANPI Roma

Alessandro Portelli, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Summer Institute of Oral History Columbia University

Riccardo Preda, collettivo Tezetà

Stefanie Prezioso, Université de Lausanne

Andrea Rapini, Università di Modena e Reggio Emilia

Federico Raponi, Tuttascena

Simona Ricotta, La storia per tutti

Francesco Sanna, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”

Claudia Sini, insegnante

Irene Sini, docente Letterature comparate

Laura Sini, 

Marco Severa, storico

Elisa Signori, direttore dell’Istituto Pavese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

Carlotta Sorba, Università di Padova

Maria Corona Squitieri, editrice Le Commari

Luisa Stagni, attrice, regista, direttrice artistica dell’Associazione OperaDecima

Paola Stelliferi, ricercatrice indipendente

Giovanni Tonolo, European University Institute

Annalisa Urbano, Università di Firenze

Itala Vivan, Università degli Studi di Milano

Matteo Zocchi, assessore III Municipio

Giulia Zitelli Conti, Università degli Studi di Roma Tre, AISO, collettivo Tezetà