Partita dalla Sicilia a ottobre, la carovana per un’economia di pace promossa da Sbilanciamoci! e Rete Pace e Disarmo, ha attraversato lo Stivale, fatto tappa in Albania, continua in Sardegna e tra Lecco e Cameri, per concludersi il 4 dicembre in Senato con la presentazione della Controfinanziaria.
La carovana per un’economia di pace – e una giusta Legge di Bilancio – promossa da Sbilanciamoci! e Rete Italiana Pace e Disarmo è alla metà del guado. Partita dalla Sicilia a fine ottobre scorso, si concluderà a Roma il prossimo 4 dicembre, con la presentazione in Senato della Controfinanziaria, il Rapporto annuale di Sbilanciamoci! dedicato all’analisi critica della manovra del Governo e alla presentazione di una Legge di Bilancio alternativa della società civile.
Tante e diverse le iniziative fin qui promosse nel corso della carovana. Il 20 ottobre, con la FLAI a Campobello di Mazara (Trapani), i volontari del sindacato agricolo e delle associazioni hanno partecipato a un’assemblea pubblica con il Segretario generale FLAI Giovanni Mininni (“il nostro impegno di lavoro comune con le associazioni è una scelta strategica”, afferma), le Presidenti di Un Ponte Per e di Mediterranea, il Segretario organizzativo dell’UDU. Alle quattro del mattino del giorno seguente i protagonisti della carovana hanno poi incontrato e parlato – distribuendo beni di prima necessità – con gli oltre 500 migranti diretti alla raccolta delle olive. In una zona segnata dal caporalato, si è così voluto testimoniare così il proprio impegno per i diritti del lavoro, l’accoglienza e un’agricoltura sostenibile.
Il 22 ottobre la carovana aveva appuntamento davanti allo stabilimento Stellantis di Cassino con Andrea Di Traglia, Segretario generale della FIOM di Frosinone e Latina, per volantinare e parlare con gli operai ai cancelli, ma proprio il giorno prima l’azienda ha messo i lavoratori in cassa integrazione. Accade da anni: cassa integrazione a intermittenza per un’azienda che non fa nulla per uscire dalla crisi drammatica dell’automotive. Il 25 ottobre, con un gazebo, siamo stati in piazza della Repubblica a Roma in occasione della manifestazione nazionale della CGIL contro la Legge di Bilancio del Governo. Sono stati distribuiti migliaia di volantini, prima che Francesca Giuliani, rappresentante della carovana e delle associazioni pacifiste, intervenisse davanti a centomila persone a Piazza San Giovanni contro l’economia di guerra e per la riconversione dell’industria militare. Dal palco, Francesca ha esortato: “La pace al primo posto, non solo come assenza di guerra, ma come pace positiva, fatta di lavoro, diritti, democrazia, giustizia sociale”.
Per l’economia di pace è centrale anche il benessere degli animali, tema che sarà affrontato anche nella prossima Controfinanziaria di Sbilanciamoci!. Ecco perché la LAV-Lega Anti Vivisezione ha organizzato due iniziative: la prima il 25 ottobre a Scicli (Ragusa), la seconda l’8 novembre a Trieste, con oltre 150 partecipanti. La carovana ha poi tenuto diversi incontri politici: con Giuseppe De Cristofaro, presidente del Gruppo Misto del Senato, con il senatore Tino Magni di AVS il 29 ottobre, con la Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il capogruppo al Senato Francesco Boccia il 4 novembre, con Alessandra Maiorino, Vicepresidente del gruppo M5S al Senato, l’11 novembre. Proprio dal Senato parte la discussione sulla legge di bilancio.
Il 27 ottobre la carovana si è invece fermata a Jesi, con il Sindaco, il segretario della Camera del Lavoro, l’Istituto Gramsci e le associazioni pacifiste, per parlare di Legge di Bilancio e delle alternative possibili. È stato messo in risalto il ruolo delle comunità locali: “L’insegnamento di La Pira – ha ricordato il Sindaco Belcecchi – ci guida nel promuovere il ruolo delle città per costruire relazioni e politiche di pace tra i popoli”.
Il giorno dopo, 28 ottobre, una delegazione di associazioni – con Grazia Naletto di Lunaria, i rappresentanti del Tavolo Asilo e Immigrazione e alcuni parlamentari (Scarpa, Magi, Orfini) – ha visitato il centro di detenzione per migranti di Gjader, in Albania, per denunciare la folle iniziativa del governo Meloni, bocciata dalla magistratura e contraria ai diritti umani, oltre che inutile spreco di risorse: “La missione di ieri – hanno dichiarato i rappresentanti del Tavolo Asilo e Immigrazione – conferma l’illegittimità di un modello che priva le persone della libertà senza prospettiva né garanzie. Chiediamo al Governo di sospendere immediatamente i trasferimenti verso Gjader e di rispettare pienamente il diritto europeo e i diritti fondamentali delle persone migranti.” E come ha ribadito anche Sbilanciamoci!: “Nella fase in cui si discute la Legge di Bilancio 2026, la conferma degli stanziamenti destinati a mantenere attivo il centro di Gjader è un esempio clamoroso di inutile dispendio delle risorse pubbliche”.
Il 6 novembre, la carovana si è data appuntamento a La Spezia, dove negli anni ’90 si organizzavano le marce per la riconversione dell’industria militare. Oggi non c’è più Oto Melara, ma Leonardo, che continua a produrre sistemi d’arma, carri armati e altro ancora. Giorgio Beretta, della Rete Italiana Pace e Disarmo, ha ricordato l’impegno per difendere la legge 185, mentre il Segretario della Camera del Lavoro, Luca Comiti, ha riaffermato l’importanza di difendere il lavoro e impegnarsi per la pace: “Lavoro e pace non vanno contrapposti”.
Due giorni dopo, 8 novembre, altra tappa a Napoli, per incontrare alla bottega del commercio equo e solidale di Mani Tese a Piazza Cavour gli studenti del Master in Finanza etica dell’Università Federico II e i rappresentanti delle organizzazioni pacifiste. “Da qui – ha ricordato Gennaro Ferrillo, per le associazioni pacifiste napoletane – parte anche a Napoli la mobilitazione contro l’aumento delle spese militari nella Legge di Bilancio”.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, la carovana si è spostata a Potenza con ARCI, CGIL e associazioni pacifiste lucane: il dibattito si è concentrato su spese militari e politica industriale. A pochi chilometri da Potenza c’è Melfi, con gli stabilimenti Stellantis in crisi. Giovanni Barozzino, operaio di Melfi licenziato dalla Fiat nel 2012 per la sua attività sindacale e poi reintegrato, ha ricordato: “Oggi c’è una crisi drammatica del settore automotive e la politica non fa nulla: pensa solo ad aumentare le spese militari, alimentando la guerra”. L’11 novembre la carovana, insieme alla CGIL Lombardia, ha fatto sosta a Nerviano (Milano), dove 90 ricercatori impegnati sulle malattie oncologiche rischiano il posto perché l’azienda privata vuole trasferirsi. A portare la solidarietà e l’impegno della carovana – davanti ai cancelli – è stato il Vicepresidente del Movimento Nonviolento, Daniele Taurino.
Il 12 novembre la carovana si è divisa in tre: una parte a Pisa per un’iniziativa con le organizzazioni locali contro la militarizzazione del territorio (a pochi chilometri c’è la base di Camp Darby), con l’intervento di Leopoldo Nascia per Sbilanciamoci!; una seconda parte alla Statale di Milano per un’assemblea con gli studenti promossa da LINK e Rete della Conoscenza; una terza parte a Bari per un comizio nella centralissima via Sparano, con gli interventi degli studenti dell’UDU, del Portavoce di Sbilanciamoci! Giulio Marcon e del Professor Gianfranco Viesti, che negli ultimi anni ha combattuto contro l’autonomia differenziata: “Sprechiamo soldi nelle spese militari – ha detto Viesti – mentre dovremmo investire nelle politiche industriali, nel Mezzogiorno, nel riequilibrare le disuguaglianze di questo Paese”.
Il 13 novembre la carovana si è ritrovata a Brescia, in occasione del Festival della Pace, per l’iniziativa “Dove sono i pacifisti”. Con Sbilanciamoci! e con Agostino Zanotti, storico volontario e pacifista in molte missioni durante la guerra nell’ex Jugoslavia, c’erano anche Emergency, Movimento Nonviolento, Un Ponte Per e molti altri. Eccoci: anche con questa carovana portiamo la nostra voce contro la guerra, contro un’economia che uccide, contro i mercanti di morte. E la nostra voce risuona in tante altre iniziative: contro il genocidio in Palestina, con la marcia Perugia-Assisi e nelle mobilitazioni, piccole e diffuse, promosse nei Comuni, nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi di lavoro.
La carovana continua ancora: il 15 novembre a Iglesias, il 16 a Lecco, il 17 a Rivoli, il 18 a Cuneo, il 19 a Novara e Cameri, dove si assemblano i caccia F35, e in tanti altri luoghi ancora da definire…




