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Le misure del decreto legge “Cura Italia”: il commento della Cgil

Il commento della Confederazione Generale Italiana del Lavoro al decreto legge “Cura Italia” varato dal Governo sull’emergenza sanitaria ed economica legata alla diffusione dell’epidemia di coronavirus nel nostro paese. Dal sito della Cgil.

Il 16 marzo 2020 il Governo vara un maxi-decreto da 25 miliardi di euro con norme e misure finanziarie di contenimento dell’emergenza sanitaria ed economica scatenata dal Coronavirus, di cui 10 miliardi al lavoro e oltre 3 miliardi per sanità.

I titoli del provvedimento si concentrano principalmente su sostegno al reddito e al lavoro, welfare e ammortizzatori sociali, liquidità per famiglie e imprese, sospensione e rinvio di tasse e imposte, incentivi alle attività produttive, semplificazioni, assunzioni e investimenti nella P.A.

Con questa manovra, contando anche il risparmio pubblico e il minore deficit registrato nel 2019 rispetto alle previsioni, si arriverebbe comunque al 3,3 per cento di indebitamento netto in rapporto al PIL. Naturalmente, tale stima dipende fortissimamente dal livello del PIL (nominale) che si raggiungerà a fine 2020 e, più precisamente, dall’impatto dell’emergenza sull’economia così come dagli effetti positivi delle stesse misure messe
in campo.

I calcoli del MEF contano su un cosiddetto “effetto leva”, dovrebbe poter attivare circa 340 miliardi di euro nell’economia italiana. Dal punto di vista macroeconomico, tale leva potrebbe essere realizzata sulla base delle seguenti correlazioni.

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