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La lucilina del Belpaese

Per chi cala la benzina/“Stasera voi inaugurate un processo d’illuminazione, non dirò nuovo, ma introdotto da poco tempo, e destinato ad avere un grande avvenire, perché forse è quello che concilia il massimo vantaggio col minimo dispendio. Vorreste dunque sapere cos’è la lucilina? D’onde ci viene? è questo…

“La mamma ci ha già detto” interruppe Chiarina “che la lucilina è olio di sasso”. “Non crederete spero che i sassi si pigino come le uve o si spremano come le olive”.“No,ha detto che si cava dai pozzi: poi che vi sono anche delle sorgenti”. “Va bene: la lucilina non è altro infatti che il petrolio, il nafta, il bitume degli antichi”. “Come?” fece maravigliato Giovannino. “Dicono che l’hanno inventata adesso…”“Oibò! tutt’al più hanno inventato dei processi per depurare un prodotto già noto, per renderlo così diafano come lo vedete, guardando attraverso il globo di cristallo di questa magnifica lucerna. La lucilina in natura è invece assai meno schietta. Talora è abbastanza limpida e trasparente e si chiama nafta: ma più spesso è rossigna, o nera, e fin vischiosa e allora si dice petrolio. Spesso è ancora più viscida e pastosa e allora si dice bitume o pece minerale”.

Il testo che precede è un passo del «Bel Paese» di Antonio Stoppani (1876) e fa parte della XII serata. Di petrolio – la scoperta di Titusville (Pennsylvania, 1859) era allora un recentissimo racconto di avventure e di avvenire – parlano anche le due serate seguenti. Le serate sono poi le divisioni degli argomenti, rappresentate come riunioni familiari nelle quali un anziano sacerdote che poi è l’autore stesso, descrive la geografia dell’Italia e le scienze naturali ai giovani nipoti, maschi e femmine. Una di queste ultime – Marietta – è probabilmente Maria Montessori.