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Archivio | Settembre, 2015

Nella inso­ste­ni­bi­lità della costru­zione euro­pea ci sono dina­mi­che e con­trad­di­zioni in cui inse­rirsi per porre il pro­blema della modi­fica dei trat­tati e del fiscal com­pact

Un piano B per l’Europa

Contro le forze più reazionarie presenti in Europa, serve un piano B. L’appello di Varoufakis, Melenchon, Fassina, Kostantopoulou e Lafontaine

Il nuovo Labour

L’esito del voto di sabato è un mandato inequivocabile per il cambiamento da un’impennata democratica che è già diventata un movimento sociale. Questa elezione ha dato allo scopo iniziale una nuova forza per il XXI secolo: un Partito Laburista che dà voce al 99% delle persone

La scatola nera della non crescita italiana

La scatola nera della non crescita italiana

Le imprese italiane hanno investito in Italia per consolidare la produzione di beni di consumo, ma creato lavoro buono fuori dal Paese nei beni capitali, perdendo l’occasione per modificare la propria specializzazione produttiva L’Italia è un paese che, con il passare degli anni, ha manifestato segni di debolezza in quasi tutti gli indicatori economici, in […]

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Trasparenza e partecipazione, bilanci in rosso in tutto il mondo

Pubblicata la sesta edizione dell’Open Budget Survey, il più importante rapporto mondiale indipendente sulla trasparenza dei conti pubblici e del bilancio dello Stato, alla cui redazione Sbilanciamoci! contribuisce dal 2010. Male nel complesso i 102 paesi esaminati. Italia dodicesima e in ascesa nella classifica internazionale, ma non mancano le note negative È appena uscita la […]

L’importante sono i soldi!

Da Honoré de Balzac a Bertolt Brecht, a Paolo Volponi: storie profane di soldi, efficaci per far riflettere sulla natura dell’economia e sulla quotidianità della crisi. Lo spettacolo di Graziella Galvani presentato alla scuola estiva dell’università di Urbino e Sbilanciamoci!

Debito: l’appello degli economisti

I Paesi Membri dell’Unione Europea votino, durante l’Assemblea Generale dell’ONU del 10 settembre, a favore di una risoluzione per la gestione democratica dei debiti sovrani, affinché le sorti dei Paesi indebitati vengano sottratte al mercato dei debiti, come nel caso dell’Argentina prima e della Grecia poi. L’appello degli economisti