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Archivio | Agosto, 2014

La sfida del comune

L’occupazione del Teatro Valle, nata come protesta tre anni fa, è diventata un simbolo di lotte per i beni comuni e per una differente visione e politiche culturali, oltre la logica del privato e del pubblico. In questi giorni si è aperto il capitolo due di questa storia. Come scriverlo, dipende da tutti noi

Economisti, quale futuro dopo la critica?

Criticare il pareggio di bilancio, l’insensatezza della riduzione del debito, della esasperata flessibilità del lavoro, o l’austerità espansiva è un esercizio di buon senso e necessario. Lascia tuttavia un vuoto di progetto e prospettiva che riduce l’economista a mero “critico”, seppur diversamente declinato

POST_2013

Teatro Valle: la sfida del comune oltre pubblico e privato

L’Italia si trova in una crisi che sembra non avere fine. La stessa parola “crisi”, che rimanda a un fenomeno di rottura e di breve periodo, è ormai inadatta a descrivere anni di recessione e di ulteriore crescita delle diseguaglianze di reddito e ricchezza. Fasce sempre più ampie di cittadini scivolano nella povertà, crollano consumi […]

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Giovani e straniere le nuove imprese

L’anno scorso il 64% erano ditte individuali…ma la propulsione femminile fatica ancora Nel corso del 2013 sono state istituite 384 mila nuove imprese, pari al 7,4% del totale delle imprese attive (5,2 milioni). Si tratta di una cifra simile a quella di un anno fa e leggermente in calo rispetto al triennio precedente. Una tendenza […]

Il decimo comandamento

Il decimo comandamento per noi è “Non inquinare o almeno ripulisci”. Il decimo e ultimo punto del progetto “Sblocca Italia”, annunciato all’inizio di agosto, è invece assai diverso e la dice lunga sulle chiare prospettive dell’Italia stessa. Cominciamo dunque con il leggerlo: 10) SBLOCCA ENERGIA: “Per sviluppare le risorse geotermiche, petrolifere e di gas naturale […]

Sette anni di crisi fra gufi e struzzi

Sette anni sono passati dallo scoppio della crisi. Un’eternità. Sette anni. Ci sono giovani che hanno avuto tempo di iniziare e finire il loro ciclo di studi universitari per poi passare anni alla ricerca di un lavoro, fra stage non pagati e contratti atipici. Giovani che nella loro carriera hanno conosciuto solo la crisi